Partire tornare ... ripartire ritornare ... in un continuo inarrestabile viaggiare

29 giugno 2006

MOLISE

Saluti dal Molise!

25 giugno 2006

MILANO 24 - 25 GIUGNO 2006

Andare a Milano è come tornare a casa, è la città che in assoluto sento più mia e, del resto, non potrebbe essere diversamente, avendoci trascorso dodici anni della mia vita. E che anni, quelli pieni di cose nuove, vivere da soli, laurearsi, lavorare.
Notte bianca bagnata, con eventi saltati ma due conseguenze pratiche alquanto piacevoli, assoluta assenza di zanzare e temperature più accettabili.
E poi svegliarsi domenica … col caldo che ti assale e pensare che il mare è lontano, la montagna anche, i laghi stracolmi di gente, e il traffico del ritorno sempre invivibile, ma questa volta tu hai un treno che ti riporta indietro e allora dici, “che culo lavorare giù" e lo pensi spesso e volentieri in questo periodo dell'anno. E nelle curve dell’Appennino inizi a respirare. C’è il profumo di ginestre. A casa vai sul tuo terrazzo da dove hai visto i cieli stellati più belli della tua vita e allora torni a dire, rafforzandolo, “che culo, che culo, che culo!
Un solo scatto, di un luogo che adoro in una zona che amo, in cui ho passato tempo infinito. La creatività del progetto Diesel Wall che ha fatto sì che il papa potesse affacciarsi … per una volta … anche a Milano.
Il
pensiero dell’ideatore dell’opera.

22 giugno 2006

SICILIA 5 - 11 GIUGNO 2006


Ormai non le conto più le volte che sono stata in Sicilia. Viaggi fatti sempre in compagnia di siciliani e mai programmati, lasciati all'improvvisazione. E sono state queste costanti ad averli resi sempre viaggi veri, vissuti in ogni attimo, da ricordare e da voler ripetere ...

Location: Baglio Hopps, Marsala

MARINA DI RAGUSA


LE TARTARUGHE




Eccoli, Marcello e Valentina, li abbiamo ritrovati dopo il lungo letargo a casa a Marina svegli. Più che svegli. Sveglissimi. Anche se poco fantasiosi perchè non hanno mai cambiato posizione. Si ritiene che, nonostante l'immagine mostri una presa da dietro, per le caratteristiche della fattispecie in questione, si tratti comunque di classica posizione del missionario, lei sotto lui sopra!
La sete di conoscenza ha portato la Pinzero a sfilare il maschio per scoprire il virile instrumento. La sottoscritta non l'avrebbe fatto, poverini, disturbarli sebbene, nella vita, non avessi mai visto il pisellino di un tartarugo il quale, alla fine del rapporto è apparso piuttosto provato ma soddisfatto!

ERICE

In pochi chilometri di tornanti si guadagnano circa 750 metri, ed ogni curva regala una veduta mozzafiato su uno degli angoli di costa tra San Vito lo Capo e Trapani.














C'è in questa località un effetto magia. Sei in Sicilia ma hai l'impressione di essere in un altro luogo, per l'altitudine a cui l'isola non ti abitua e per l'architettura del borgo medioevale così poco siciliana che ti aspetteresti di trovare in altre zone d'Italia.
Deliziose le pasticcerie ricolme di frutta di Martorana e dei dolci tipici chiamati "minne di vergine".

SI LAVORA

Questo è stato un viaggio di lavoro ... NOI STAVAMO LAVORANDO, CHIAROOOO???

MARSALA


Un angolo di Sicilia, nella laguna dello stagnone, dove tutto è gioco di luci e colori, dove il paesaggio è dominato dai cumuli di sale protetti dalle tegole e dai mulini a vento cinquecenteschi, e dove un artigiano che modella le pietre e i tufi, quando gli ho chiesto se tra i suoi oggetti aveva una campana, mi ha risposto, "quando ripassa gliela faccio trovare", ed è stato di parola. Le sue mani mi hanno creato la mia campana delle saline di Marsala.

IL BAGLIO HOPPS


Entrare in una dimora di campagna tornata a nuova vita, un baglio, lasciarsi rapire dall'atmosfera, dagli odori, dai sapori del vino, in un percorso che ne illusta le fasi di "creazione". E poi, ancora, visitare gli ambienti conviviali che rendono un baglio una residenza in cui volentieri si vorrebbe soggiornare.


Nelle bottiglie l'anima del vino una sera cantava:
"Dentro a questa mia prigione di vetro
e sotto i rossi suggelli,
verso te sospingo, o Uomo,
un canto pieno di luce e di fraternità ...
il suo petto per me è una dolce tomba
e mi ci trovo meglio che nel freddo delle cantine ...
della tua donna affascinata
accenderò lo sguardo" ...

L'anima del vino da "I fiori del male", Charles Baudelaire

20 giugno 2006

PALERMO

Siamo entrati in porto ... e un lieto spettacolo si è subito presentato ai nostri occhi ...
La città, con le spalle a nord, è situata ai piedi di alti monti. Sopra la città, per l’ora in cui eravamo, il sole gettava tutti i suoi raggi, in modo che le ombre tenui delle facciate delle case ci stavano di fronte, rischiarate dal riflesso. A destra il monte Pellegrino, con le sue forme graziose in piena luce, a sinistra la spiaggia adagiata via via coi suoi seni, le sue sporgenze, i suoi promontori.
Ma quel che produceva l’effetto più suggestivo, era il verde tenero degli alberi, le cui cime, illuminate da dietro, ondeggiavano davanti le case nell’ombra, come grandi sciami di lucciole vegetali. Un vapor chiaro dava una mano di azzurro a tutte le ombre ...
Entrammo in città per una porta piuttosto singolare, (composta cioè di due enormi pilastri, ma senza architrave, affinché il carro di Santa Rosalia, alto come una torre, vi possa passare in occasione della festa famosa) ...
Il chiaro di luna ci attirò verso sera nuovamente sulla rada ... era una splendida illuminazione, una calma e un fascino grandi. La luna piena diffondeva un incanto inesprimibile. La posizione di Palermo, tutta rivolta a nord, fa sì che la città e la spiaggia si trovino in rapporto singolare rispetto agli astri, il cui riflesso non si vede mai nelle onde ...

Palermo, 1787
Viaggio in Italia, Johann Wolfgang Goethe


"La terra vista dal cielo", mostra fotografica itinerante di Yann Arthus Bertrand è giunta anche a Palermo, allestita nella piazza antistante il teatro Politeama. Sono immagini che sembrano opere d'arte contemporanea, quasi astratte. Si scoprono forme assimilabili ad altre, create da contrasti di luci, ombre e colori, si riconoscono atmosfere lunari o mosaici colorati fatti di case, di gente, di campi. Dal cielo sembra possibile vedere quello che veramente la Terra è e che, il nostro sguardo terreno, non riesce a percepire.
Avevo già visto questa mostra a Milano, in via Dante, ne avevo letto della sua presenza a Palermo e avevo ipotizzato che in questo scenario sarebbe stata ancora più suggestiva. Ed è stato così, quasi che fosse necessario, per poter godere appieno di queste immagini, uno spazio più concentrato e, soprattutto, meno contaminato dalla velocità della strada del centro milanese.

CIBO

Questo posto, in pieno centro, merita una sosta ... sempre ... per tutte le delizie siciliane che appartengono al mondo degli arancini ed affini.
FINALMENTE UN PO' DI CASA DELLE LIBERTA'

SFERRACAVALLO

Ridente località della costa siciliana, pare nota per gli stessi motivi di Corleone, ma noi eravamo tranquilli a mangiare pane e panelle, perchè tanto, "il problema della Sicilia è il traffico".

CARTOLINA DAL REGNO DELLE DUE SICILIE

Si avisse fatto a n'ato, chello ch'e fatto a mme
st'ommo t'avesse acciso, tu vuò sapé pecché?
Pecché 'ncopp'a sta terra, femmene comme a te
non ce hanna sta pé n'ommo onesto comme a me.
Femmena, tu si na malafemmena.
Chist'uocchie 'e fatto chiagnere lacreme e infamità.
Femmena, si tu peggio 'e na vipera,
m'e 'ntussecata l'anema, nun pozzo cchiù campà.
Femmena, si ddoce comme 'o zucchero,
però sta faccia d'angelo te serve pe 'ngannà ...

Te voglio ancora bene, ma tu nun saie pecchè
pecchè l'unico amore si stata tu pe me
E mo pe nu capriccio, tutto 'e distrutto, ojnè,
Ma Dio nun t'o perdone chello ch'e fatto a mme!

Location: Grand Hotel Federico II, Palermo
Testo: Malafemmena, Antonio De Curtis

19 giugno 2006

PIACERE DI VINO


Sto imparando a bere il vino, in una terra che te lo impone quasi per quella presenza costante di uva di mare mescolata al sole. Sto scoprendo il piacere di sorseggiare una bevanda dai tanti sapori, capace di esaltare i cibi o di essere goduta fuori pasto. E sono attratta dalla gestualità del rito, stappare una bottiglia, versare il vino nel bicchiere adatto, muoverlo per ossigenarlo, assaporarlo, e tornare a guardare la grafica dell’etichetta per fissarla nella memoria. Il ricordo di una bottiglia attraverso cui raccontare un momento.
E non è solo una questione di gusto, c’è molto di più, la confidenza che suscita un bicchiere di vino, quando ci si accomoda al suo cospetto, vino che è riflessione, dialogo, complicità, legame,

Vino color del giorno,vino color della notte …
vino, stellato figlio della terra …
sei corale, gregario, scambievole …
Che la brocca di vino al bacio dell’amore aggiunga il suo bacio …
Amor mio,
d’improvviso il tuo fianco è la curva colma della coppa
il tuo petto è il grappolo,
la luce dell’alcol la tua chioma,
le uve i tuoi capezzoli,
il tuo ombelico sigillo puro impresso sul tuo ventre di anfora,
e il tuo amore la cascata di vino inestinguibile,
la chiarità che cade sui miei sensi,
lo splendore terrestre della vita.
Ma non soltanto amore,
bacio bruciante e cuore bruciato,
tu sei, vino di vita,
ma amicizia degli esseri, trasparenza

Ode al vino, Pablo Neruda

RAGUSA IBLA

Qui giunti si avverte l’impressione di una frontiera”, così scriveva Leonardo Sciascia di Ragusa Ibla, un gioiello dell’arte barocca siciliana.
I più hanno conosciuto questi luoghi grazie a Montalbano, e alcuni di voi hanno già letto il passo che segue nelle pagine di dedica e ringraziamenti della mia tesi. Ed è per quella anima bocconiana che continua ad essere presente in me e che mi porta ad ammortizzare i costi, riutilizzando gli scritti e risparmiando tempo, un po’ come indossare lo stesso abito in due occasioni diverse, che lo ripropongo.
Un giorno vidi che il mio amico aveva messo sull’orlo di un pozzo una ciotola, una tazza, una teiera, una scatola di latta quadrata, tutte colme d’acqua, e le osservava attentamente. “Che fai?” gli domandai. E lui, a sua volta, mi fece una domanda: “Qual è la forma dell’acqua?”. “Ma l’acqua non ha forma, piglia la forma che le viene data”. Andrea Camilleri, La forma dell’acqua

Le cose spesso sono differenti da come noi le vediamo, e siamo noi, ostinati, a voler loro attribuire un significato diverso, finendo con il falsare la realtà.

17 giugno 2006

COMPLEANNO IBLEO 6 GIUGNO











Se decidete di nascere, cercate di farlo in prossimità di un ponte, inteso come vacanza (la precisazione è d’obbligo visto l’argomento del post precedente!). Vi capiterà spesso di spegnere le candeline in posti diversi, mentre girovagate per il mondo. Se poi siete così bravi da venire alla luce un giorno che corrisponde alla numerazione del mese, vi potrà anche capitare di festeggiare un compleanno in data palindroma!
Quest’anno sono stata con mamma e papà Pinzero, in un certo senso mi toccava, perché da loro mi sono sentita a casa fin dalla prima volta, ed è arrivata la telefonata di mamma e papà, quelli veri, quelli che si sono divertiti quando mi hanno concepito, puntuale come sempre, alla stessa ora in cui qualcuno ha detto “è femmina”. Una telefonata che ogni volta mi fa pensare di doverli ringraziare per avermi dato la vita, nonostante abbia con loro un rapporto molto conflittuale, nonostante mi sia sempre ribellata, nonostante non condivida tanti dei loro pensieri, ma pronta sempre a scagliarmi come una iena in loro difesa se qualcuno li attacca.
L'ultima volta che ho comprato un libro sono stata attirata da una campagna pubblicitaria che recitava "CRESCERE CON LE PAROLE PER RITROVARSI PERSONE". Il regalo più bello di questo compleanno sono state delle parole. Daniele, il mio più grande amico, l'amico dal forte accento carpigiano, mi ha detto "TU RIESCI A FARE AMICIZIA ANCHE CON I SASSI". Forse oltre a volermi un gran bene, ad avermi trasmesso la sicurezza che ci sarà sempre anche se non ci vediamo per mesi, riesce a leggermi nel pensiero, perchè io, due giorni prima, avevo fotografato dei sassi sulla spiaggia di Salina.

16 giugno 2006

IL PONTE

Domenica 4 giugno La Sicilia, quotidiano dell’isola, riportava alcune dichiarazioni del neo ministro alle infrastrutture Antonio Di Pietro, che trascrivo di seguito virgolettate, dissociandomi da forma e contenuto, soprattutto dalla forma, vista la battaglia che conduco ormai da anni, su tutto il territorio nazionale, a sostegno delle capacità lessico grammaticali del popolo molisano, lese quotidianamente dal signore in questione.
“…è più urgente fare il ponte sul Trigno che non il ponte sullo Stretto … ma questo non vuol dire né che non si fa né che lo debba fare io. Bisogna avere il senso dell’ironia e leggere bene le dichiarazioni, altrimenti la polemica diventa fine a se stessa. La domanda che mi fu posta era la seguente: posto che dovete fare un piano delle urgenze visto che non ci sono fondi, il ponte sullo Stretto è un’emergenza? Ho risposto che è più urgente fare il ponte sul Trigno”.
Non è carino, mentre io sono in terra sicula, sostenere che è prioritario un ponte in Molise!!! Ho chiamato subito Cuffaro e gli ho detto: “Totò…scusami a nome dell’intera regione…lo sai..non collega il cervello quando apre la bocca…sì …sì… hai ragione…tocca a noi fare qualcosa…ok allora…il ponte ai siciliani lo faccio io”.
Il giorno dopo La Sicilia ha titolato: SANATO INCIDENTE DIPLOMATICO TRA MOLISE E SICILIA Ripresi i rapporti d’amicizia cordiale tra le due regioni.

14 giugno 2006

SALINA 1-4 GIUGNO 2006


Avevo già scoperto che a dicembre i palermitani non sono sdraiati a prendere il sole sulla spiaggia di Mondello, che il freddo dell’inverno è una condizione ad essi non sconosciuta, che anche loro fanno uso di capi d’abbigliamento, definiti con termine onnicomprensivo, nelle aziende del settore, “coprispalla”. Ed ora mi trovo a dovervi informare che quando una perturbazione viene annunciata, colpisce ostinatamente ed insistentemente anche le Isole Eolie, costringendo le barche alla staticità di un porto.
Ma nella vita bisogna sempre avere un piano “B” pronto ad essere messo in atto, ed il nostro, scattato per far fronte alle avverse condizioni meteo, è stato IL PIANO B come BARBERA! Non si tratta di un vitigno, anche se chi porta codesto cognome se ne occupa, ma di un piano, inteso come casa a Salina, di proprietà della famiglia Barbera!
Qui comincia il racconto di un viaggio che doveva essere un altro viaggio, un viaggio per mare, che si è trasformato in un girovagare per le strade dell’isola, un viaggio in compagnia di soli volti noti, che invece ha riservato nuove conoscenze, un viaggio in bikini che ci ha visti coperti fino alla testa, un viaggio che doveva veder sventolare una bandiera mai terminata, un viaggio che mi ha regalato tanti pensieri, tante voci, tanto gusto, tante risate, tanto freddo!

GRAN PREMIO DELL'ISOLA

La gara si è svolta all’insegna della serietà e della correttezza. Infatti, la prima regola fondamentale è stata “le regole si possono cambiare lungo il percorso”, seguita a ruota dalla seconda “è ammesso lo sputo libero”!
Le tappe erano l’indicazione della località e non qualsiasi cartello stradale. Chiaroooo? Perché c’è stato qualcuno che fino alla fine non lo ha compreso, e continuava a sbaracciarsi in segno di vittoria davanti uno STOP!
La figura fatta dai “promessi” lungo la salita della tappa del castello, non merita commenti, con la Pinzero costretta ad una scalata a piedi.
La pipì, poi, come si sa, è contagiosa, e gli uomini hanno irrorato le campagne di Salina. Secondo voi avevano anche bisogno di espletare ulteriori bisogni fisici?!
Ah, dimenticavo, il giro è stato vinto da me e Roberto, essendo noi i detentori del potere di legiferare! Alla prossima …


POLLARA


Questa è la zona più suggestiva, un emiciclo di rocce che precipitano in mare, con alle spalle il profilo del vecchio cratere vulcanico, set cinematografico del Postino di Massimo Troisi.
Mario: "Come si diventa poeti?" e Neruda: "Prova a camminare sulla riva fino alla baia, guardando intorno a te". "E mi vengono le metafore?". "Certo".
Un giorno Mario entra in osteria e ha una visione ... C'è una bellissima ragazza che gioca sola, a biliardino ... Mario si avvicina e comincia a giocare con lei fissandola, senza dire niente, o meglio dice solo: "Come ti chiami?" e lei "Beatrice Russo".
Corre subito dal poeta.. "Don Pablo vi devo parlare, è importante mi sono innamorato". "Ah non è grave c'è rimedio". "No no! Che rimedio IO VOGLIO STARE MALATO". E poi spudoratamente gli chiede: "Io non vorrei disturbare però, me la scriverebbe nà poesia pe' Beatrice". Il poeta si alza stizzito e se ne và, Mario lo raggiunge e lui gli dice nervoso: "Ma se non la conosco neppure! Un poeta deve conoscere la fonte della sua ispirazione". E lui: "Ho portato questa pallina, che lei si è messa in bocca. Può servire?".

IL CIBO

Quando il tempo non è dei migliori, si mangia. In realtà ci sarebbe anche una seconda opzione o meglio, si potrebbero fare entrambe le cose, senza limitarsi. Ma noi, bravissimi ragazzi, abbiamo mangiato la "menza pagnotta cunzata" e ottimo pesce da Fabio che carinamente si è fatto spiare all'opera.

I NEGOZI

Bella la libreria allestita in una casa, capace di darti un senso di lettura. Ecologica l'idea dei sacchetti realizzati con carta di giornali.
Piacevoli alcuni negozi, con annesse mostre fotografiche, che fanno tanto 10 Corso Como con una nota in più, che Carla Sozzani non riuscirebbe ad ottenere a Milano neanche ricorrendo ad estrosi artifici, lo spettacolo che si vede dalle finestre!

LENI

Per chi come me colleziona campane, fa un certo effetto trovarsi di fronte alla Madonna del Terzito, la cui immagine viene rappresentata con un campanellino nella mano destra. Si tramanda che un monaco orientale, per sfuggire alle persecuzioni, si rifugiò nella boscaglia di Valdichiesa. Qui, dopo la morte dell'eremita, fu ritrovata un'immagine della Madonna. L'appellativo "Terzito" deriva dallo spagnolo "tersitlo", il triplice suono della campanella che scandiva e scandisce le preghiere e che, secondo il racconto popolare, alcuni boscaioli udirono nella vallata dove sorge la chiesa. Ad oggi le mie campane sono 178, centosettantotto suoni diversi, alcune sono prive di battente, ma anche il silenzio può avere voce, può essere addirittura assordante.
Ogni campana mi ricorda una persona, un luogo, un momento della mia vita. Tutti coloro che hanno provato per me un sentimento, amore, amicizia, affetto, simpatia, me ne hanno regalata una o erano accanto a me quando le compravo. Qualcuno di voi, in questi scatti frettolosi, riconoscerà la sua.