Partire tornare ... ripartire ritornare ... in un continuo inarrestabile viaggiare

27 maggio 2006

IN VIAGGIO PER TRASFERTE

Un gruppo di 26 ragazzi ha fatto, durante l’anno, tanti viaggi domenicali per andare a giocare in trasferta. Sono stati viaggi all’insegna dell’amicizia e del divertimento, viaggi che hanno reso onore alla Società e inorgoglito il presidente dell‘Atletico.
A tutti loro va il mio grazie. Grazie per avermi strappato sorrisi, grazie per aver capito che il risultato non è sempre la cosa più importante, grazie per aver saputo godere dell’allegria del gioco, grazie per essere una nota stridente in uno sport che, in questi giorni, è solo un groviglio di inchieste giudiziarie.

E questo è il mio personalissimo regalo a loro.
C’è un ex calciatore che sostiene che il goal è la cosa più insignificante di una partita, che è molto più divertente mirare al palo. È uno che una volta ha dribblato il portiere e poi, a porta vuota, è tornato indietro, perché anche il portiere è un uomo e bisogna dargli un’altra possibilità.
Di lui dicevano che era un calciatore atipico, né punta né centrocampista, ed era questo suo non essere nulla a renderlo affascinante, era l’imprevisto, l’imprevedibile. Lui stesso racconta che una volta giocò che era completamente sbronzo (questo magari, ragazzi miei, se lo evitiamo è meglio) e che, il giorno dopo, molti giornali lo davano tra i migliori, perché i suoi movimenti senza palla sconcertavano gli avversari. Ma non era tattica di gioco, era sbornia!
E come era stravagante sui campi di calcio, così lo è stato nella vita. Su di lui ne girano tante: fissò un appuntamento con un giornalista per un’intervista davanti la tomba di Pasolini e, giustificò la scelta dicendo: “È la persona più viva di questo paese”; e il messaggio della sua segreteria telefonica: “Anch’io alle volte mi cerco e non mi trovo, non avrai mica più culo di me!”. Questo ex giocatore, Ezio Vendrame, ha cominciato a scrivere poesie.
Vivo la vita un giorno per volta come fosse sempre l’ultimo dei miei giorni …
e così ogni mio giorno, raggiunto il suo porto,
diventa un meraviglioso giorno.
Non spreco nulla di me in ciò che non mi va,
in ciò che non mi piace …
Con una cronica fame di sapere che da sempre mi porto addosso,
nutro il mio cuore spalancato che gode di tutto
ed anche di ciò che non si dice
Ringrazio il benestare del cielo che mi ha concesso l’anima
con la quale ha permesso che
AMASSI OGNI INCONTRO ENTRATO TRA LE MIE BRACCIA.

22 maggio 2006

VIAGGIARE E SCRIVERE

Molte cose cadono, quando si viaggia; certezze, valori, sentimenti, aspettative che si perdono per strada. Altre cose, altri valori e sentimenti si ritrovano, s’incontrano, si raccattano per via. Come viaggiare, anche scrivere significa smontare, riassestare, ricombinare; si viaggia nella realtà come in un teatro di prosa, spostando le quinte, aprendo nuovi passaggi, perdendosi in vicoli ciechi e bloccandosi davanti a false porte disegnate sul muro” ... Scrivendo “si scoprono, come in uno scavo archeologico, altri strati del reale, le possibilità concrete che non si sono materialmente realizzate ma esistevano e sopravvivono in brandelli dimenticati dalla corsa del tempo, in varchi ancora aperti, in stati ancora fluttuanti”. Scrivere come viaggiare, “significa fare i conti con la realtà ma anche con le sue alternative, con i suoi vuoti; con la storia o con un’altra storia o con altre storie da essa impedite e rimosse, ma non del tutto cancellate” ... Scrittura e viaggio “appaiono strettamente legati; un’analoga esplorazione, decostruzione e ricognizione del mondo e dell’io” che porta a disfare, aggiustare, spostare i vuoti e i pieni, a scoprire elementi sfuggiti alla percezione del reale, quasi ponendoli sotto una lente di ingrandimento ... tutte azioni che finiscono con l'accomunare sia lo scrivere sia il viaggiare al vivere ...

Claudio Magris, L’infinito Viaggiare
Location: Ventotene aprile 2006

12 maggio 2006

NAPOLI 29 APRILE 1 MAGGIO 2006

...la creatività dei napoletani per le vie di Spaccanapoli!

TIZIANO E IL RITRATTO DI CORTE DA RAFFAELLO AI CARRACCI, Museo di Capodimonte




Ariosto comincia il suo Orlando Furioso avvertendo che avrebbe cantato di «dame, cavalieri, armi ed amori». E forse questo l’incipit migliore per accostarsi a questa mostra, con ritratti di Tiziano e di altri celebri pittori o scultori del ‘500 italiano. Si tratta di famosi personaggi delle più prestigiose corti europee, di illustri poeti e letterati, di dame, meglio, cortigiane, famose e seducenti. Il fascino di questi dipinti sta nel loro essere ritratti dell’animo, quasi il risultato dello scrutare nel profondo gli aspetti più intimi e segreti di uomini e donne, giovani e anziani, raffigurati con le loro ambizioni, speranze, attese o illusioni, al di là di atteggiamenti ufficiali.

“Tiziano veramente è stato il più eccellente di quanti hanno dipinto: poiché i suoi pennelli sempre partorivano espressioni di vita", Boschini.

ARCHITETTURA INDUSTRIALE

Agire sul recupero delle ex aree industriali è uno dei principale metodi di intervento nella città contemporanea. Saturati gli spazi a disposizione, la possibilità di poter riedificare all'interno di un tessuto esistente diviene occasione ghiotta, sia in termini urbanistici che in termini economici.
Ne è un esempio il progetto di recupero e trasformazione urbana avviato nell’ex area industriale di Bagnoli. Dove un tempo c’era il centro siderurgico dell’Italsider oggi c’è uno spazio reinventato, da una parte l’altoforno, lasciato a memoria di ciò che è stato, dall'altra la nuova destinazione d’uso delle vecchie strutture e la creazione di nuove. Così quello che era il pontile è diventata una passeggiata nel mare, lunga circa un chilometro, che termina sulla rosa dei venti....

CIBO DA E PER STRADA






Una delle tradizioni nazionali più ricche di fascino.
Il cibo che placa i languori, il cibo che si mangia per pura golosità, il cibo che fa godere di sapori antichi, radicati nella cultura del luogo e in grado di raccontare il territorio, il cibo che regala felicità al palato.

E poi c’è l’aspetto comunicativo. Il mangiare che diventa pubblico, aperto agli sguardi di tutti, e che finisce con il legare la gente alla gente. Si crea un’atmosfera di complicità tra avventori, per cui sovente si scambiano parole, battute, perché la situazione induce un senso di confidenza non comune.

Le immagini di questa Italia del cibo da e per strada che riempie le vie di profumi e colori a Napoli.

10 maggio 2006

VENTOTENE 22-25 APRILE 2006

L’isola di Ventotene. Arrivare nell’antico porto romano e rimanere ammaliati dalla magica atmosfera che sprigiona questo piccolo lembo di terra di origine vulcanica, lungo appena 2,7 km. Omero nell’Odissea l’ha cantata chiamandola “l’isola delle sirene” che riesce a rapirti, recidendo con charme tutti i contatti con il resto del mondo. Vieni catturato e ti senti subito a casa tra la gente che abita qui tutto l’anno e gli altri visitatori come te, tanti gruppi di amici, la maggior parte giovani con cui entri in simbiosi e in equilibrio perfetto, non c’è nulla di artefatto, non ci sono ville di vip o alberghi di lusso, nulla che sembra costruito al solo uso turistico e ciò che di turistico c’è non infastidisce.


Ed eccoli i tanti volti di Ventotene, tutti da scoprire, tutti in grado di stupirti e di riservarti sorprese.
Il mare che entra ed esce dalle grotte nella scogliera, i fondali da esplorare, il faro, la campagna coltivata a lenticchie (le più buone della terra secondo gli abitanti dell’isola) e ad ortaggi, la natura selvaggia, i gabbiani reali che a centinaia animano il cielo, i profumi dell’oleandro e del gelso, le case color pastello, la cittadella borbonica, i simboli del confino politico, le rovine romane di villa Giulia, gli onnipresenti gatti, dal pelo rosso e grigio, che si infilano dappertutto, il porto, crocevia di sub di giorno e di giovani lupi di mare al tramonto, e le luci della notte.

RESTI ROMANI

Resti di Villa Giulia su Punta Eolo, fatta costruire dall’imperatore Augusto e divenuta luogo d’esilio di sua figlia Giulia accusata di eccessi sessuali per la sua spregiudicatezza. L’aver violato la lex Julia de adulteriis le costò il soggiorno obbligato a Ventotene con formula all inclusive: villa, piscina, teatro, schiavi, ecc.

IL FUORI PROGRAMMA

Un fuori programma inatteso. Lo splendido aspetto naturalistico ha consentito a Ventotene di essere scelta dall’Istituto nazionale di fauna selvatica come centro di studi del flusso migratorio degli uccelli in arrivo dall’Africa. E con Jacopo e i suoi colleghi / amici sotto un gazebo, abbiamo visto come si anella un uccellino, come viene pesato, misurato e controllato…nella sua sessualità. E abbiamo imparato che per gli uccelli si parla di dimorfismo sessuale avendo un solo buchetto, la cloaca, per tutto (pipì popò e sesso) ed è solo la protuberanza cloacale che fa la differenza e che non sempre è percettibile cosicché può capitare che il povero volatile venga classificato con sesso 4, cioè né maschio né femmina. Naturalmente la lezione è finita parlando di uccelli e passere!

CONFINO POLITICO


In seguito alle leggi fasciste di pubblica sicurezza emanate nel 1926, nell’isola furono confinati membri del partito comunista e socialista, tra cui Sandro Pertini, prigioniero nel carcere del vicinissimo isolotto di santo Stefano. E poi Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, gli idealisti confinati che scrissero il documento di intenti noto come Manifesto di Ventotene contro ogni forma di totalitarismo, che gettò nel vecchio continente il seme dell’idea di un’Europa unita.

“Guardavo sparire l’isola nella quale avevo raggiunto il fondo della solitudine, mi ero imbattuto in amicizie decisive della mia vita, avevo fatto la fame, avevo contemplato come da un lontano loggione la tragedia della seconda guerra mondiale, avevo tirato le somme finali di quel che ero andato meditando durante sedici anni, avevo scoperto l’abuso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l’ebbrezza della creazione politica, il fremito dell’apparire delle cose impossibili … nessuna formazione politica esistente mi attendeva, né si preparava a farmi festa, ad accogliermi nelle sue fila … con me non avevo per ora, oltre me stesso, che un manifesto, alcune tesi e tre o quattro amici …”

Altiero Spinelli
18 agosto 1943

I PERSONAGGI

I due abitanti di Ventotene che possono, con diritto, vantare l'appellativo di personaggi.
Benito, l'ultimo nostalgico che ti risponde in tedesco maccheronico sapendo di recitare una parte. .Non si può non esprimergli simpatia perchè del fascismo regime non ha nulla. Sempre con il vino a portata di mano, che beve direttamente dalla brocca, è addetto alle grigliate di pesce, sublimi. E poi il signor Vincenzo, che vende al porto i prodotti della terra e tra i suoi vasetti colorati c'è l'imbarazzo della scelta.

LA NOTTE

Dj, anche l’isola ne vanta uno, dal nome improbabile. Ma resta la bellezza di ballare su una pista unica nel suo genere, la banchina del porto, circondati dal faro, dal mare con le sue barche, dominati dalla cittadella borbonica e protetti dalle stelle.

07 maggio 2006

JOURNAL DE BORD

Viaggiando si cresce, si impara ad osservare le cose oltre l’apparenza, ad ascoltare chiunque abbia qualcosa da dire, a guardare con gli occhi degli altri e far guardare gli altri con i tuoi, per compensare una distrazione o amplificare una percezione.
Partire e tornare, e poi ripartire e ritornare in un continuo inarrestabile viaggiare, come condizione esistenziale dell’uomo.
Viaggiare per capire o confondersi, per scoprire o nascondere, per imparare o sbagliare, per dimenticare o ricordare, per fuggire o tornare, per arrivare o non arrivare mai.
Viaggiare per sentirsi a casa in ogni luogo, per essere disponibili a cambiamenti improvvisi, per vivere sospesi nel tempo che scorre, in un elogio della lentezza che ci consente di indugiare su un’ombra, di rimpossessarci della grandiosità dell’attimo. Viaggiare per non essere incalzati dalla fretta, né da un risultato da raggiungere o da un budget da conseguire, viaggiare per poter disperdere il tempo, per lasciare che trascorra senza dettami, libero di andare, ed esser certi che non sarà mai stato consumato invano. Viaggiare per vivere.
Suggestioni, sentimenti, pensieri, colori, odori, sapori, suoni, voci, canti, sorprese che un viaggio regala, che non si dimenticano, e che le nostre foto aiutano a ricordare. Immagini raccolte durante il cammino, che racchiudono le sensazioni che si vogliono riportare a casa in una sorta di prolungamento del viaggio, scatti da una finestra, da una macchina, lungo un sentiero, dietro un angolo, scatti frettolosi o ragionati, scatti di viaggi lontani e di spostamenti brevi, da custodire in un blog.