Partire tornare ... ripartire ritornare ... in un continuo inarrestabile viaggiare

23 settembre 2009

PESCATORI

La signora Pina aveva dato istruzioni precise: camminare dritti lungo il mare, assolutamente non andare verso le Poste.
Quell’indicazione così categorica, sarebbe apparsa superflua già al primo giro dell’isoletta. Poche strade che svoltavano tutte intorno alle case dei pescatori e che, tutte, portavano a tutto.
La signora Pina l’avevamo immaginata quasi così com’era, le avevamo dato un’età e un aspetto. Avevamo capito da subito che avrebbe controllato ogni nostro movimento, che avrebbe suggerito con disinvoltura cosa fare, dove mangiare e di chi fidarsi, che avrebbe lei dettato le regole, avevamo capito, insomma, che la sua casa non era un albergo.
Il primo errore lo avevamo già commesso, non dirle l’orario d’arrivo e lei, che si era sentita responsabile di tutti noi fin dal primo contatto, aveva chiamato allarmata chiedendo che fine avessimo fatto. Rassicurata aveva però continuato a non capire il perchè della nostra scelta: arrivare di sera nel suo isolotto e, quindi, buttare via l’intera giornata di vacanza.
Il secondo errore era arrivato il giorno dopo. La sensazione era che la signora Pina ci avesse quasi teso un tranello, per metterci alla prova. E ci eravamo cascati: confondere Rocco con Pietro. Proprio Rocco, e poi con Pietro, il pescatore che aveva qualcosa in più.
Faceva vedere i tramonti. Faceva vedere il rosso nel blu, il rosso del sole nel blu di Marettimo.