Partire tornare ... ripartire ritornare ... in un continuo inarrestabile viaggiare

14 maggio 2008

LUOGHI

Cerco un posto dove la percezione della sera sia colore, uno spazio con la consistenza degli angoli, fatto di spigoli marcati che si sgretolano all’aria e si aprono al mondo, perdendo i loro contorni. Voglio silenzio. E poi voglio sentire la mia voce tra le altre.
Luci, un pavimento che assorbe i rumori, una porta, la gente. Sul tavolo il menù passato tra centinaia di mani, stropicciato. Lo apro come una mappa, lo stendo sulla superficie legnosa. Rovisto tra le pagine, scorro con il dito tra le scritte, pensando ai sapori. In basso nella colonna trovo ciò che volevo cercare. Gli occhi che indagano l’altro perché deve aver scelto in modo diverso, per rubare dal suo piatto, per avere un’altra occasione di gusto. Uno scambio di sguardi che sigilla un patto.
Aspetto il cibo e vedo passare quello degli altri. Osservo la gente per immaginarne i mondi, come se un luogo così fosse capace di radiografare i sentimenti. Gioco a inventare trame, le più bizzarre, le meno plausibili. Storie spigolose, complicate, che sanno di vita.