Partire tornare ... ripartire ritornare ... in un continuo inarrestabile viaggiare

31 dicembre 2006

FELICE 2007

Tempo di bilanci. È l’argomento principe di questi giorni, che tiene banco nei servizi televisivi, negli inserti speciali dei giornali, nelle raccolte in libreria, nei discorsi della mamma, direi insopportabili, nelle chiacchierate con gli amici, solo a margine, perché sanno come sei fatta. C'è l'universo intero pronto a mettere su una stadera il bello e il brutto del 2006, per vedere da che lato pende, e a giocare a sliding doors.
Io i calcoli algebrici, arricchiti di algoritmi e funzioni statistiche, per pesare i grandi accadimenti di questi dodici mesi della mia vita, e capire se vale di più un anno di pratica forense o uno di stipendi fissi in azienda, un derby mancato o un invito accettato, un bacio dato o uno schiaffo negato, non li faccio. Non ho bisogno della prova del nove in presenza di fatti dettati totalmente dal mio libero arbitrio, e non voglio razionalizzare gli eventi che hanno a che fare con sensazioni, odori, sguardi, contatti.
C’è un’attività alla quale, però, in questo angolino di web, mi sto affezionando, contare.
Sono 72 i giorni del 2006 trascorsi fuori dai confini regionali. E se a questi, sommo quelli di cui non ho traccia precisa, legati a spostamenti brevi, dico che, a maggio, c’avevo visto giusto ad aprire un blog che parlasse di movimenti!

BUON 2007 A TUTTI e
“ … se ci fosse ancora mondo, sono pronta dove andiamo? …”
(Itaca, Lucio Dalla)

22 dicembre 2006

IL MIO REGALO

In questi giorni sparisco spesso, senza lasciare tracce. Quando mi chiedono che fine faccio, rispondo che sono in missione segreta per conto di ... Babbo Natale!
Ho pensato a cosa avrei potuto regalare a chi questo blog lo legge, lo commenta o ci passa semplicamente ... una cosa mia da condividere ... BUON NATALE!


19 dicembre 2006

AGNONE 8 DICEMBRE 2006

Quella dell’8 dicembre è stata un’edizione straordinaria. La ‘Ndocciata è il grande rito del fuoco. È cosa antica, dicono gli abitanti di Agnone, mentre preparano le torce d’abete bianco e ginestre, con cui daranno vita al fiume di fuoco che, ogni anno, viene acceso il giorno della vigilia di Natale. A rendere possibile la manifestazione sono i portatori, di tutte le età, che sfilano in ordine crescente lungo il corso principale, sfidandosi, tra l'incitamento del pubblico, per l'aggiudicazione del trofeo dello 'Ndocciatore.
Cecco Angiolieri scriveva: S'i' fosse foco, arderéi 'l mondo. Il suo fuoco infiamma e rende vivi.
Per Wilde un bambino che si è scottato ama il fuoco. Il suo fuoco è metafora dell’appagamento del proibito.
Per me il fuoco è fiamma da fissare e leggerci dentro, è elemento che scalda e che riempie la casa. Quando nasci in una terra dove il caminetto è protagonista sai, fin da bambina, che una legna non fa fuoco, due legne ne fa poco, tre legne un focherello, quattro legne un fuoco bello. Crescendo impari a disporre questi pezzi di legna sulla pietra, ad assistere la fiamma all’inizio. Devi dargli ossigeno, quando bruciano i rami secchi che si consumeranno in fretta, e dureranno giusto il tempo necessario a far sì che comincino ad ardere i pezzi più grandi. E solo allora, puoi lasciarlo da solo, aiutandolo ogni tanto e nutrendolo con altra legna.

17 dicembre 2006

TRIS

In un Paese dove, per snellire la burocrazia, si crea un Dipartimento di un Assessorato!, dove la giunta per le elezioni del Senato ha deciso il riconteggio delle schede bianche, nulle e contenenti voti nulli o contestati, io sono obbligata ad agevolare la lettura del terzo post su Rosalio con un altro post, e a ricontare le mie clickate sul primo pezzo in trasferta: 1755 contro le 1319 precedenti, il che mi riconferma, saldamente, al primo posto nella classifica ospiti!

13 dicembre 2006

ROMA 5 DICEMBRE 2006

Vive la peinture. Scrive così Henri Matisse su una cartolina inviata all’amico Pierre Bonnard, due artisti profondamente dissimili, ma accomunati dall’amore per la pittura.
L’arte è una comoda poltrona. H. Matisse
La pittura non è altro che il piacere di dipingere. P. Bonnard
È solo dopo aver goduto a lungo della luce del sole, che ho provato ad esprimermi con la luce dello spirito, spazio cosmico nel quale non esistono muri come per i pesci nell’acqua del mare. H. Matisse
Quattro macchie di colore, il verde scuro del folto degli alberi, il verde luminoso del mare, il giallo della sabbia e il blu del cielo. Vanno soltanto cambiate le dimensioni delle macchie per realizzare venti diverse vedute. P. Bonnard
Metto quattro o cinque macchie di colore, traccio quattro o cinque linee, ma che abbiano un’espressione plastica. H. Matisse
L’esposizione parallela delle opere, attraverso un percorso cronologico, permette al visitatore di scegliere il quadro prima ancora di chiedersi se appartenga all’uno o all’altro, quasi che gli si dia l’opzione di adeguare la sua vista al suo stato d’animo o al desiderio repentino di un momento.
Di Bonnard conservo ed interpreto il concetto racchiuso nell’uso di due elementi. La finestra aperta su un panorama, in cui non è definito se la prospettiva è dall’interno o dall’esterno, come simbolo di abolizione di linee di demarcazione, e lo specchio con la sua capacità unica al mondo di riflettere e restituire immagini, simbolo di come ti vedono gli altri. Da ricordare, Il mandorlo in fiore, un’esplosione di bianco.
La pittura di Matisse, caratterizzata da colori puri violentemente contrastanti e da composizioni tese a semplificare o deformare il reale nella ricerca di un’espressione quasi primitiva, mi riporta alla mente quelle circostanze di vita che non vanno ragionate ma manifestate con immediatezza.
Da ricordare i nudi, omaggi eccelsi al corpo femminile, “è la donna che mi permette di esprimere al meglio il sentimento per così dire religioso che ho della vita”, “se devo dipingere un corpo di donna, prima ne rifletto le forme in me stesso, gli conferisco grazia, fascino, è forse la sublimazione del desiderio”; da trafugare un tappeto in lana!

10 dicembre 2006

CEFALU' 4 DICEMBRE 2006

Questo borgo mi ha regalato scorci di un mare d’inverno. È questa la stagione in cui il panorama marino è libero da orpelli vacanzieri, le spiagge sono purificate dalle urla dei bagnanti e le passeggiate sul bagnasciuga hanno un senso tutto particolare, perché ci sono il rumore delle onde, la voce dei gabbiani, gli oggetti restituiti dal mare ad aiutarti a pensare, programmare, fantasticare. Racconta la leggenda che il normanno Ruggero, scampato ad una tempesta in mare, sia sbarcato su questa costa ed abbia deciso di costriure una basilica come simbolo di grazia ricevuta.
Il mondo è pieno di monumenti edificati a ricordo di un "grazie", parola spesso dimenticata. Così, questa chiesa, resa suggestiva dalle due torri e dal promontorio roccioso alle spalle, sia un monito che l’educazione è cosa assai buona!

Gli scatti
qui.

01 dicembre 2006

FAMOLO PURE STRANO, MA FAMOLO

Frugando nel Cestino di Avy, raccolgo la notizia che due pacifisti di San Francisco, Donna Sheehan e Paul Refell, hanno invitato tutti a manifestare per la pace il 22 dicembre prossimo, con un orgasmo globale. Avendo io mostrato qualche perplessità sulla riuscita dell’iniziativa e, replicando Avy che “alla base c’è la credenza più o meno scientifica secondo la quale anche il pensiero è azione (...) e che pensando/agendo tutti nello stesso modo si possa cambiare il mondo esterno”, mi lascio convincere e, abbandonando io stessa, ogni remora personale alla programmazione di una trombata, proverò a dimostrare tale teoria, ricorrendo alla matematica per puro spirito di continuità nella trattazione dell’argomento sesso.
Teorema: Le meditazioni di massa sono in grado di cambiare le cose.
Assioma: L'orgasmo offre un’incredibile sensazione di pace durante e dopo, creando un vuoto nel cervello, come se si trattasse di uno stato meditativo.
Corollario: Se facciamo tutti l’amore ci sarà la pace.
Sappiate che gli orgasmi simulati produrranno l’effetto contrario, secondo la teoria che un ah ah aaahhh ahhhaahh non supportato da piacere reale, equivale ad urla di dolore.
Gli orgasmi multipli valgono doppi, il raggiungimento di dieci orgasmi vi farà entrare nella rosa dei candidati al Nobel per la pace.
Viene concesso la non sincronia, in base alla già evidente difficoltà di raggiungere un orgasmo simultaneo in coppia. Se non si facesse tale concessione, si riterrebbe la pace pura utopia e noi invece siamo gente ottimista, per cui basta raggiungerlo quando vi pare, nell’arco delle 24 ore.
Ora, noi vi abbiamo avvertito con un certo anticipo, c’è tutto il tempo per cercare il/la partner qualora non fosse disponibile e, poiché siamo troppo buoni e gli americani troppo elargitori di vane pubblicazioni, al fine di non farvi trovare di fronte alla persona sbagliata, toppando nella scelta (una trombata infelice, restituendo menti nervose, equivarrebbe ad aumentare ideatori di armi di distruzione di massa) ecco l’oroscopo del sesso, scritto da due astrologhe newyorkesi, Stella Starsky e Quinn Cox.
Dimmi di che segno sei e ti dirò come ti comporti sotto le lenzuola.
A pensarci poi, il salto tra un
free hug e il to make love, senza una tappa intermedia appare frettoloso. Quindi, seduta stante, ci inventiamo per il 15 dicembre, la manifestazione del passion kiss, per dire, tutti insieme, no alle risse nei blog.