Partire tornare ... ripartire ritornare ... in un continuo inarrestabile viaggiare

30 dicembre 2007

PENSIERI SOTTO L'ALBERO

Come farsi lasciare in dieci giorni. Un dvd preso al volo, perfetto come film di Natale, che a detta dei produttori deve per forza essere cretino, come se uno non potesse andare, durante le vacanze di Natale, a vedere un film non cretino, come a dire che, a Natale, si è meno propensi ad usare il cervello, perché, a Natale, il film deve essere cretino. Allora, per venire incontro alle nostre ridotte capacità mentali delle vacanze di Natale, anche il post è cretino, parlando di un film cretino, sempre perché, a Natale, non si ragiona.
Un film cretino è perfetto per illuminare, a intermittenza però, perché gli input non siano continui, la mente a Natale, anche se in fondo è una contraddizione in termini, ma se ci si ragiona troppo, va a finire che hai guardato un film che non andava bene per Natale. Quindi, per non cadere in contraddizione, con un film cretino cerchiamo di capire cose cretine ed individuare gli sbagli commessi, cioè comprendere perché sono passati da un pezzo i citati dieci giorni e lui non è ancora scappato a gambe levate. L’errore? Gli errori.
Non sei stata smielata, appiccicosa, romanticamente insopportabile, sorprendentemente presente durante i suoi momenti di svago da singolo. E, a sommare, non gli hai regalato un cane, non gli hai riempito la casa di piante, non hai posizionato il tuo spazzolino da denti nel suo bagno e non hai messo in bella vista sulla mensola un pacco di assorbenti. Diiiinnn … campanellino.
Ecco il movente della fine di una precedente storia. Trovato. La storia era finita senza che tu potessi dare una risposta alla domanda che ha lacerato le menti di tutti quelli che ti hanno conosciuto, che ti conoscono e che ti conosceranno: ma perché è finita tra voi? Ora la risposta la sai. Serviva un cretino film di Natale per risolvere un atroce dubbio globale. La separazione ha ora il suo perché: una scatola di salvaslip troneggiava, durante la tua permanenza e dopo la tua partenza di fronte al suo water. Che poi, erano pure agli agrumi di Sicilia! E se lui, come tu lo hai visto fare, urina in piedi, neanche li vedeva. Mah, valli a capire gli uomini. Serviva una spiegazione cretina, ispirata ad un film cretino perché a Natale non è che dobbiamo essere tutti più buoni, amarci, far del bene, ma essere cretini.
Riprendendo il filo, sarà vero che non hai fatto tutto ciò che nel film viene indicato come cause di scioglimento dei rapporti, ti pare però di non essere stata proprio innocua. Gli hai fatto ricomprato la rete e il materasso, gli hai criticato la fantasia del piumone, gli hai detto senza giri di parole che una casa senza un bel divano non è una casa, gli hai tolto dalla testa un orrendo cappello optando per una scuffietta di lana, che lo fa tanto barbone ma che è sempre meglio del modellino a casco di banane, gli hai sostituito gli occhiali da sole, gli hai detto che puzza di sigaro, e lui è ancora lì e, soprattutto, continua a non dare cenni di cedimento.
Ora Natale è passato, ed io guardo divertita la gente che si rituffa nella confusione dei negozi per cambiare i regali. Ma, a Natale, val la pena di usarlo il cervello, quanto basta per evitare di rifare tutta la trafila dello shopping per il cambio. La prevenzione è basilare. Bisogna lanciare i messaggi giusti, offrirsi volontari nell'acquisto diretto e fare delle belle espressioni di stupore quando si aprono i pacchetti, accompagnate da frasi del tipo: mah … allora … Babbo Natale esiste davvero … mah è bellissimo … è proprio quello che volevo …. grazie … grazie … mi hai letto nel pensiero.
È il 30 dicembre. Nei centri commerciali c’è ancora una gran confusione, sarà perché è ancora il 30 dicembre, sarà perché sono ancora le vacanze di Natale.
Ci sono già le chiacchiere di Carnevale sugli scaffali.
Ma come minchia gira questo mondo!?!

18 dicembre 2007

NEVE

È caduta abbondante, come non si vedeva da anni. Ha ricoperto tutto, ha nascosto gli oggetti, ha attutito i rumori, ha addormentato le auto. Atmosfera surreale la neve in città, da vivere subito, quando è lei a comandare, prima di venire dominata dall'uomo, prima che giganteschi mezzi la rimuovano, la ammucchino ai bordi delle strade, la sporchino, la riducano a merce di scarto di cui disfarsi, perché è colpevole, rea di bloccare il ritmo frenetico della vita.
Prima che tutto torni a muoversi, devi calpescarla, percorrerla a piedi, giocarci insieme. La neve è capace di legarti alla terra, di unirti alle cose, di catturare gli sguardi. Ti lascia osservare gli alberi, i cancelli, i palazzi.
C'è il sole, vietato passare sotto gli alberi. E fin qui.

Ma vietatissimo passare sotto i balconi. Le casalinghe non perdonano, e sono lì, a colpi di vanga, a ripulire la zona, che se solo il Comune le ingaggiasse, in due ore è tutto tirato a lucido!