Sono venditori di strada, ma capaci di disporre la gente a semicerchio e di calamitare la loro attenzione. Sono gli ambulanti artisti. Il loro teatro è un pezzo di suolo pubblico, la scenografia è la stilizzazione di un ambiente domestico, il pubblico i potenziali acquirenti. Vanno in scena con repliche continue.
Ho sempre voluto credere che a loro non interessi vendere ma intrattenere, che siano soddisfatti di offrire storie.
Solitamente hanno un unico prodotto come mercanzia, ma dai poteri strabilianti, perché in grado di semplificarti la vita. E così ti narrano che è l’ultima rivoluzionaria scoperta dello scienziato gnomo della foresta incantata, è il prodotto multiuso per eccellenza, puoi sforzarti di pensare a qualunque cosa, anche la più strana, all’inimmaginabile, non ci sono barriere che l’oggetto non abbatte. Lo fanno con la voce amplificata da un microfono appeso al collo, perché la loro arma vincente è la totale disponibilità di entrambe le mani. Gestualità studiata, che disegna linee e curve nell'aria.
Tu assisti fino alla fine, e ti allontani con un sacchetto di plastica.
Poco importa se a casa, ti accorgerai che non userai mai quello che hai comprato o che il nuovo oggetto, nelle mani del venditore di sogni funzionava, e nelle tue è inanimato, poco importa, c'era un biglietto da pagare.