Partire tornare ... ripartire ritornare ... in un continuo inarrestabile viaggiare

22 maggio 2006

VIAGGIARE E SCRIVERE

Molte cose cadono, quando si viaggia; certezze, valori, sentimenti, aspettative che si perdono per strada. Altre cose, altri valori e sentimenti si ritrovano, s’incontrano, si raccattano per via. Come viaggiare, anche scrivere significa smontare, riassestare, ricombinare; si viaggia nella realtà come in un teatro di prosa, spostando le quinte, aprendo nuovi passaggi, perdendosi in vicoli ciechi e bloccandosi davanti a false porte disegnate sul muro” ... Scrivendo “si scoprono, come in uno scavo archeologico, altri strati del reale, le possibilità concrete che non si sono materialmente realizzate ma esistevano e sopravvivono in brandelli dimenticati dalla corsa del tempo, in varchi ancora aperti, in stati ancora fluttuanti”. Scrivere come viaggiare, “significa fare i conti con la realtà ma anche con le sue alternative, con i suoi vuoti; con la storia o con un’altra storia o con altre storie da essa impedite e rimosse, ma non del tutto cancellate” ... Scrittura e viaggio “appaiono strettamente legati; un’analoga esplorazione, decostruzione e ricognizione del mondo e dell’io” che porta a disfare, aggiustare, spostare i vuoti e i pieni, a scoprire elementi sfuggiti alla percezione del reale, quasi ponendoli sotto una lente di ingrandimento ... tutte azioni che finiscono con l'accomunare sia lo scrivere sia il viaggiare al vivere ...

Claudio Magris, L’infinito Viaggiare
Location: Ventotene aprile 2006