Partire tornare ... ripartire ritornare ... in un continuo inarrestabile viaggiare

19 giugno 2006

PIACERE DI VINO


Sto imparando a bere il vino, in una terra che te lo impone quasi per quella presenza costante di uva di mare mescolata al sole. Sto scoprendo il piacere di sorseggiare una bevanda dai tanti sapori, capace di esaltare i cibi o di essere goduta fuori pasto. E sono attratta dalla gestualità del rito, stappare una bottiglia, versare il vino nel bicchiere adatto, muoverlo per ossigenarlo, assaporarlo, e tornare a guardare la grafica dell’etichetta per fissarla nella memoria. Il ricordo di una bottiglia attraverso cui raccontare un momento.
E non è solo una questione di gusto, c’è molto di più, la confidenza che suscita un bicchiere di vino, quando ci si accomoda al suo cospetto, vino che è riflessione, dialogo, complicità, legame,

Vino color del giorno,vino color della notte …
vino, stellato figlio della terra …
sei corale, gregario, scambievole …
Che la brocca di vino al bacio dell’amore aggiunga il suo bacio …
Amor mio,
d’improvviso il tuo fianco è la curva colma della coppa
il tuo petto è il grappolo,
la luce dell’alcol la tua chioma,
le uve i tuoi capezzoli,
il tuo ombelico sigillo puro impresso sul tuo ventre di anfora,
e il tuo amore la cascata di vino inestinguibile,
la chiarità che cade sui miei sensi,
lo splendore terrestre della vita.
Ma non soltanto amore,
bacio bruciante e cuore bruciato,
tu sei, vino di vita,
ma amicizia degli esseri, trasparenza

Ode al vino, Pablo Neruda

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