VOLO

Siedo appoggiata al cuscino che, sotto il peso del corpo, aspetta, paziente, di riprendere la sua forma. È agosto. I campi vicino sono tornati ad assomigliarsi tutti, con le stoppie bruciate e il sole che scalda le zolle. L’odore d’estate è più intenso, quasi a voler dire che forse, tra un po’, lascerà il posto al ricordo e che bisogna non perderne nulla della sua intensità.
Siedo qui e cerco di vedere come sarà domani. Sento ancora la consistenza della prima volta, che poi è sempre una prima volta. Attraverso le nuvole, verso un’altra isola, che avevo sognato di vedere. Ne leggo la storia, sfoglio le pagine di un luogo che diventerà anche mio, aggiungo un tassello nel mio puzzle di mondo viaggiante.
Siedo. Lontana dal cuscino, mentre, ancora, torno a volare.
Siedo qui e cerco di vedere come sarà domani. Sento ancora la consistenza della prima volta, che poi è sempre una prima volta. Attraverso le nuvole, verso un’altra isola, che avevo sognato di vedere. Ne leggo la storia, sfoglio le pagine di un luogo che diventerà anche mio, aggiungo un tassello nel mio puzzle di mondo viaggiante.
Siedo. Lontana dal cuscino, mentre, ancora, torno a volare.