Partire tornare ... ripartire ritornare ... in un continuo inarrestabile viaggiare

17 marzo 2008

SUL FIACRE

Se una sera di febbraio senti il trotto dei cavalli sulla strada, non puoi sbagliare, sei a Vienna.
Carrozze sull’asfalto. I fiacre viennesi che si confondo con le auto, senza rappresentare per esse un ostacolo. Nel centro di Vienna comandano le carrozze, sono loro a scandire il tempo della circolazione, contemplativo quando trasportano passeggeri, frettoloso quando in massa tornano alle rimesse. Camminano i cavalli a Vienna, lambendo i marciapiedi, in perfetta sintonia con la gente. Odore di equini, tracce incontrovertibili, capaci di concorrere e superare, per dimensioni, i circa 65.000 cani che, amici fedeli, vivono in città.
In file spensierate. A Vienna le carrozze sottolineano, trottando, la memoria del tempo imperiale di questo spazio. Ti trasportano nelle pieghe del passato, che urla in silenzio coi suoi grandiosi palazzi, gli sfarzi ottocenteschi degli Asburgo. Ti portano nelle vie di Innere Stadt, ti fanno girare intorno al Ring, ti permettono di attraversare gli archi, di specchiarti nelle vetrine, di origliare la musica.
È successo di nuovo, di salire su una di quelle carrozze che riempiono i luoghi del mondo a fini turistici. È successo, ancora una volta, di capitolare di fronte all’invito insistente del conducente, di dismettere gli abiti del viaggiatore ed indossare l’uniforme del turista. Ma è successo, a Vienna, di non doverlo nascondere, di non dover espiare quel giro turistico in carrozza, perché sul fiacre sei totalmente dentro Vienna.
Era appena scesa la sera, una di quelle tiepide sere d’inverno. La mia vista diceva di toccare. Sarebbe giusto far tacere il cocchiere, tappargli la bocca ed impedirgli di elencare i nomi delle chiese, dei palazzi, delle fontane, dei monumenti disseminati sul percorso.
Tacere per godere Vienna.

7 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page