Partire tornare ... ripartire ritornare ... in un continuo inarrestabile viaggiare

03 marzo 2008

GIRO

Inaspettata la partenza, dilatato il tempo del soggiorno, come quando viene data un’occasione da vivere il più possibile.
C’è un inizio preferenziale, una scorta in aeroporto, un percorso obbligato che salta gli ostacoli. Un sorriso divertito di fronte all’attenti cadenzato, una battuta che fulmina, un racconto ermetico che viene lasciato all’immaginario.
Perdersi per le vie. Trovare i luoghi per caso. Viaggiare lontano dalle folle ed imbattesi in flotte di gite scolastiche, che irrompono rumorose sulla scena, che diventano una costante da evitare, che osservi tornando con i ricordi ai banchi di scuola, che sono diverse dalla tua classe o è la tua classe che per te sarà sempre diversa ed irripetibile.
C’è l’imprevisto anche in un viaggio tranquillo, non lontano da casa.
Si sta bene in questo caldo febbraio. È una dichiarazione di pace. È un benvenuto col cuore.
Non c’è rottura, ma ci si sente lontani. Si ascolta la musica che domina sui palazzi, che entra nei caffé, che sussurra nelle strade, che disegna i gesti.
È un momento di questa mia vita in viaggio in cui l’anima può vibrare al ritmo di un valzer. E poi camminare. A cercare quello che non avevo immaginato, a trovare quello che non mi avevano raccontato, a guardare fuori degli schemi mentali che incasellano i luoghi, ad esplorare i miei sguardi.
Giro la ruota, vi di viaggio, compro una vocale, la i di inaspettato. Do la soluzione: Vienna.

8 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page