Partire tornare ... ripartire ritornare ... in un continuo inarrestabile viaggiare

04 febbraio 2008

TUTTO INSIEME

Se non riesci più ad arrampicarti coi passi, allora devi incominciare ad arrampicarti con gli occhi e a camminare con la vista.
Guardo, in basso, il cerchio bianco da cui partono le piste di fondo.

A sinistra, la madre. La chiamano così da queste parti la Maiella. La vedono burrosa, sinuosa, accogliente come il seno di una mamma. Vedono su quelle cime innevate, che spesso si confondono con le nuvole, mammelle pronte ad allattare. È femmina questa montagna, con cavità a forma di utero, simbolo di fecondità nei racconti popolari.
Poi comincia la discesa. Devi allungare lo sguardo, andare oltre, dove le cime si fanno più rade, nel punto in cui, per i distratti, comincia il cielo ed è tutto cielo. Ma si vede il mare da queste montagne.
Cielo e mare. A separarli una linea bianca.
Mare e monti. A unirli la vista.
Ecco cos’ha di più il mio Appennino. Entra tutto in uno sguardo.

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