IN ALTO
Magico inverno, fatto di silenzi, di aria tersa che si respira ad ogni passo, di luce riflessa, di ombre fedeli, di orme sui sentieri.
Sensazioni dietro l’angolo.
Ferma di fronte al non colore. Mi chiedo cosa ne sapevo io di questo mondo. Penso agli alberi mossi dal vento di Capo Verde, alle montagne marocchine dell’Atlantide, ai luoghi lontani, ai viaggi che fanno notizia. Penso che esiste un mondo minore, un pezzo d’Italia vicino casa di meraviglie pudiche, che non si mostrano, che hanno paura di scoprirsi, che temono il clamore, che forse, nel più profondo della loro anima, amano essere ignorate.
Un viaggio breve, un non viaggio, un viaggio che ti sposta di poco, neanche cento chilometri sulla strada, molti meno in linea d’aria. Un viaggio verso un paesaggio. Era sempre stato questo. Un paesaggio visto dal basso, una cartolina indicata da un dito, una terra che è la tua terra perché te lo impone la geopolitica, una terra che sarebbe da sciocchi continuare ad ignorare, una terra che si è lasciata conquistare, una terra che è, ora, diversamente tua.
Sono entrata nei boschi ricolmi di neve. Ho creduto, in uno dei percorsi contorti della mia mente, che iniziare l’anno a meno dodici aveva un suo affascinante significato. Era come rendere la sfida più avvincente. Ho creduto che la prima volta sulle piste di fondo, fosse come tornare ad imparare a camminare. Ho scoperto che mi piaceva scivolare lungo i binari tracciati sui sentieri e guardare avanti. Ho capito che posso andare lontano senza muovermi. So, con certezza, che ci sono miliardi di cose che voglio ancora fare.
Continuo a sorridere quando penso al nome buffo della località. Ne cerco l’origine vera o presunta nella transumanza dei pastori, nel loro mangiare quotidiano.
Altitudine 1400 metri.
È sulla mia testa, lo è sempre stato, questo mondo d’altura che mi resta nel cuore.
Ferma di fronte al non colore. Mi chiedo cosa ne sapevo io di questo mondo. Penso agli alberi mossi dal vento di Capo Verde, alle montagne marocchine dell’Atlantide, ai luoghi lontani, ai viaggi che fanno notizia. Penso che esiste un mondo minore, un pezzo d’Italia vicino casa di meraviglie pudiche, che non si mostrano, che hanno paura di scoprirsi, che temono il clamore, che forse, nel più profondo della loro anima, amano essere ignorate.
Un viaggio breve, un non viaggio, un viaggio che ti sposta di poco, neanche cento chilometri sulla strada, molti meno in linea d’aria. Un viaggio verso un paesaggio. Era sempre stato questo. Un paesaggio visto dal basso, una cartolina indicata da un dito, una terra che è la tua terra perché te lo impone la geopolitica, una terra che sarebbe da sciocchi continuare ad ignorare, una terra che si è lasciata conquistare, una terra che è, ora, diversamente tua.
Sono entrata nei boschi ricolmi di neve. Ho creduto, in uno dei percorsi contorti della mia mente, che iniziare l’anno a meno dodici aveva un suo affascinante significato. Era come rendere la sfida più avvincente. Ho creduto che la prima volta sulle piste di fondo, fosse come tornare ad imparare a camminare. Ho scoperto che mi piaceva scivolare lungo i binari tracciati sui sentieri e guardare avanti. Ho capito che posso andare lontano senza muovermi. So, con certezza, che ci sono miliardi di cose che voglio ancora fare.
Continuo a sorridere quando penso al nome buffo della località. Ne cerco l’origine vera o presunta nella transumanza dei pastori, nel loro mangiare quotidiano.
Altitudine 1400 metri.
È sulla mia testa, lo è sempre stato, questo mondo d’altura che mi resta nel cuore.
9 Commenti:
Alle lunedì, gennaio 21, 2008 12:25:00 AM ,
nullo ha detto...
e' possibile che mi devi far piangere, di domenica sera?
1421, per la precisione. e anzi prato gentile e' sui 1600 ;-)
sei grande, albi, grande grande grande!
Alle lunedì, gennaio 21, 2008 1:31:00 AM ,
Bulgakov ha detto...
Prossimo post?
Zagarolo?
Alle lunedì, gennaio 21, 2008 7:40:00 AM ,
Anonimo ha detto...
Davvero un bel post e poi vien voglia di andarci da quelle parti.
M.
Alle lunedì, gennaio 21, 2008 11:54:00 AM ,
p.s.v. ha detto...
[...]
Alle lunedì, gennaio 21, 2008 1:01:00 PM ,
SCRI...... ha detto...
1421 ok
Grazie Nullo per l'accoglienza.
Bulgakov, ti regalerò un fine settimana per due a Zagarolo al più presto, che poi ci scrivi un bel post!!!
Alle lunedì, gennaio 21, 2008 5:49:00 PM ,
nullo ha detto...
dopo quel commento a bulgakov dovresti regalargli, più che altro, scorta e auto blindata.
Alle lunedì, gennaio 21, 2008 5:59:00 PM ,
SCRI...... ha detto...
Dopo quel commento le foto segnaletiche di Bulgakov sono già state inviate a chi di dovere. Confini chiusi!!!
Alle lunedì, gennaio 21, 2008 6:05:00 PM ,
Anonimo ha detto...
Esimi,
grazie al regalo di Scri... si incrementerà il turismo della mia ridente cittadina del 12%.
Certo ne soffrirà il collega sindaco di Capracotta: se avesse regalato un week-end per 2 persone nel suo paese per lui l'incremento turistico sarebbe stato del 200%
Alle lunedì, gennaio 21, 2008 9:22:00 PM ,
Anonimo ha detto...
Boccioni e il silenzio come valore aggiunto.
Lo rispetto.
B
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