Partire tornare ... ripartire ritornare ... in un continuo inarrestabile viaggiare

10 maggio 2007

WOZ

Un viaggio così non lo avevo ancora mai fatto. La dimensione in cui si viene catapultati è indefinibile. Una via di mezzo tra una gita scolastica ed una comitiva di turisti fai da te, tra un appuntamento al buio e una convention aziendale, tra una prova di creatività e il cazzeggio assoluto. WOZ. Chi lo ha ideato ha detto che il nome, venuto fuori durante una serata tra amici in compagnia di un buon vino, è onomatopeico.
Per capire WOZ devi viverlo, per viverlo però, non devi necessariamente capirlo. In fondo puoi decidere di dargli il senso che vuoi, lasciandoti trascinare o trascinando.
Si abitano le case del posto, anche quelle chiuse da anni. Si parla con la gente. Si inventano cose. Si viene presi per architetti. Sarà mica un’offesa? Ma no, in fondo, un po’ architetto lo sei sempre stata! Si distribuiscono idee. Si scambiano opinioni. Si dorme poco e male. Si mangia tanto e bene. Si ride, di quel riso vero, pieno, quasi liberatorio, godimento immenso e totale. Si finisce con il giocare al ridere.
Si scruta. Si guarda dietro gli usci. Si cerca qualcosa. Si trova altro. Si intrappola il colore per cambiare il mondo. Si impara che nella vita ci sono cose che non hanno prezzo, per tutto il resto c’è una vacanza caraibica in un resort!!!

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