Partire tornare ... ripartire ritornare ... in un continuo inarrestabile viaggiare

15 maggio 2007

FILOSOFANDO


Cercare la verità assoluta. La verità di una storia, la verità di un regalo, la verità di un piatto cucinato, la verità di una telefonata, la verità di una bugia. E poi tutto può essere ribaltato, e diventare la bugia della verità. Relativismo è concezione che non ammette principi assoluti in alcun campo del conoscere e dell’agire, perché i giudizi cambiano secondo il soggetto che li dà, i tempi, i luoghi, le diverse condizioni. Democrito diceva. “opinione il dolce, opinione l’amaro, opinione il caldo, opinione il freddo, opinione il colore”. E Protagora: “l’uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono, in quanto sono, di quelle che non sono in quanto non sono”. Con il relativismo moderno, Copernico toglie la terra dal centro dell’universo, demolendo così l’assolutezza della prospettiva che aveva l’uomo, del sistema planetario. Ed è per queste ragioni, e per molte altre ancora, che a me è sufficiente un tanga, mentre ad una qualche abitante di Maletto è necessaria molta più stoffa!

22 Commenti:

  • Alle martedì, maggio 15, 2007 11:53:00 AM , Blogger Bulgakov ha detto...

    Io tirerei in ballo Eraclito e la teoria del divenire. Il tanga è l'archè il principio che si arricchisce di stoffa non appena dagli "enta" si passa agli "anta"

     
  • Alle martedì, maggio 15, 2007 11:54:00 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

    Apprezzo che ci hai risparmiato la foto della proprietaria delle mutande, ma una in tanga?
    M.

     
  • Alle martedì, maggio 15, 2007 3:47:00 PM , Blogger Robba12 ha detto...

    Oddio, è tutto così complicato...

     
  • Alle martedì, maggio 15, 2007 6:53:00 PM , Blogger p.s.v. ha detto...

    vuoi mettere. io non ho bisogno nemmeno di quello

     
  • Alle martedì, maggio 15, 2007 10:14:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    Ammazzate che mutande!

     
  • Alle martedì, maggio 15, 2007 11:44:00 PM , Blogger SCRI...... ha detto...

    Mi permetto di confutare. Non si tratta di un passaggio dagli "enta" agli "anta", ma di sederi iniziali! ... è tutto così semplice ... soprattutto quando non si ha bisogno di nulla ...

     
  • Alle mercoledì, maggio 16, 2007 12:50:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    Secondo me non conta solo il sedere iniziale... ma anche quanto ti allarghi con il trascorrere degli anni!! :-)

     
  • Alle mercoledì, maggio 16, 2007 4:07:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    Il tanga? E' come una vetrina senza vetri.
    E poi non permette "la sfardatina", con tanto di suono allegato,almeno per chi ci tiene.
    Una povera donna,dopo avere sacrificato un numero infinito di mutandoni, si fece mettere a punto su di essi una chiusura stretch: il marito, o chi di turno, non se ne accorse mai.
    Così narrano le cronache da sala d'attesa, che ovviamente sono le più veritiere negli ambienti dell'umano soffrire.
    Certamente il gesto non è da gentleman,ma sempre meglio che addormentarsi in due fumando una sigaretta, parlando di letteratura.
    Il tanga,ecco, mi sa troppo di letteratura popolare.
    Quasi Liala.
    Per quanto sono sicuro, che in questo caso il romanzo sia molto ben scritto.
    Con deferenza,
    Bookends

     
  • Alle mercoledì, maggio 16, 2007 9:23:00 PM , Blogger SCRI...... ha detto...

    Mettiamola così allora.
    Sempre nel caso in cui il tempo non ti abbia allargato il sedere, anche se torno a dire che se madre natura non è stata benevola, hai voglia tu a raccontarti la favola che sono gli anni che avanzano, un tanga ostentato in spiaggia è sicuramente una vetrina senza vetri, ma sotto un jeans ci sta tutto, anche perchè ci sta poco ... in certe occasioni!
    Con garbo,
    un sedere, uno tra tanti.

     
  • Alle mercoledì, maggio 16, 2007 9:58:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    Mi piace troppo questo discorso CULturale! :-D
    A quale altra parte del corpo passiamo, adesso? :-P

    P.S. ovviamente anche io voto per il tanga sotto i jeans

    besosssss

     
  • Alle mercoledì, maggio 16, 2007 10:10:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    Esisto.

     
  • Alle mercoledì, maggio 16, 2007 10:50:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    Caro signor sedere doc... chi dà i voti?! :-P

     
  • Alle mercoledì, maggio 16, 2007 11:06:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    Mmmhhmm..
    Non mi convince, tu vedi una stretta relazione tra contenuto e contenente,apparire ed apparenza,
    immanenza e rappresentazione.
    Ma c'è un uso, ed un fine.
    Sto giocando sul tuo terreno,occhio.
    Per Cartesio il bello non è ma si crea,perchè proporzione ed armonia possono esistere indipendentemente dall'uso che ne fa il soggetto, e nel nostro caso,fisiologia a parte, non è trascurabile questo aspetto. Infatti
    Baumgarten ci dice che non bisogna confondere la bellezza dei corpi con quella della conoscenza che se ne ha a volte.
    Ma l'uomo,dice Vico,non ha scienza se non di ciò che produce, che poi sono in gran parte immagini fantastiche,e la tua del tanga in un sedere enorme non l'avevo ancora concepita.
    Certo un tanga con poco è arte, e per dirla con Croce l'arte è intuizione,quello più o meno che ti permette un paio di jeans.
    Forse manca a tutto questo un pò di percezione,che non è sensazione, che non può essere concetto.
    Sono solo sederi.
    Sommessamente,
    Bookends

     
  • Alle giovedì, maggio 17, 2007 10:14:00 AM , Blogger PiEffe ha detto...

    è tutta una questione di CONSAPEVOLEZZA DI SE. Chi è SELF-CONFIDENT porta il tanga anche se di taglia non è una 38 e si vede bellissima e se ne frega dell'opinione altrui. Ma quale sottile confine c'è tra la sicurezza di se e l'esuberanza che cela l'insicurezza ?
    Compromesso: sì al tanga ma sotto i vestiti. Per dimostrarci che avere fiducia in sè deve essere un' intima certezza , non derivare dall'approvazione degli altri.

     
  • Alle venerdì, maggio 18, 2007 11:34:00 AM , Blogger Bulgakov ha detto...

    Io continuo ad insistere con la teoria dell'inevitabile trasformazione delle cose. L'armonia che per natura delle cose tende verso l'entropia. Mutatis mutandis

     
  • Alle venerdì, maggio 18, 2007 8:54:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    bellissimi i mutandoni...troppo sexy!

     
  • Alle sabato, maggio 19, 2007 11:47:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    Ci sono periodi un pò così, che ci si ritrova con se stessi;
    un pò defilati,silenziosi;
    forse a riflettere su una strana noia giunta improvvisa;
    chissà;
    magari è solo un viaggio.
    Book.

     
  • Alle domenica, maggio 20, 2007 10:28:00 PM , Blogger SCRI...... ha detto...

    Era un viaggio.

     
  • Alle lunedì, maggio 21, 2007 7:10:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    C'è differenza?
    B.

     
  • Alle lunedì, maggio 21, 2007 10:20:00 PM , Blogger SCRI...... ha detto...

    A volte sì. Ma un viaggio, per definizione, ha sempre un ritorno.

     
  • Alle lunedì, maggio 21, 2007 10:49:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    "Gli stanziali hanno ingenuamente identificato Dio con il vino,con l'ashish,o con un fungo allucinatorio;ma di rado i veri vagabondi sono caduti in preda a questa illusione. Le droghe sono veicoli per gente che ha dimenticato come si cammina"
    Bruce Chatwin.
    Partendo da un paio di mutandoni l'arrivo non poteva più impensato.
    B.

     
  • Alle mercoledì, agosto 01, 2007 3:53:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    ammazza quanta filosofia che fate...e poi la signora A. fotografa e si interessa di mutande e tanga...trovati un passatempo migliore!!

     

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