Partire tornare ... ripartire ritornare ... in un continuo inarrestabile viaggiare

30 marzo 2007

ROMA MILANO 17-26 FEBBRAIO 2006

Continuo a volare.
Ormai so quello che c’è da sapere, o meglio, so che se mi dicessero esplicitamente come stanno davvero le cose, forse su un aereo, non dovrei neanche salirci. Ma non me lo dicono, e la gestualità e le parole dell’hostess le interpreto come una scena teatrale da arricchire di risvolti comici.
Via con le cinture, coi sentieri luminosi, con le uscite di sicurezza. Vorrei complimentarmi con la signorina per l'utilizzo dell’espressione “in caso di necessità”. La sua delicatezza mi commuove, del resto un più diretto “se si rompe l’aereo ed incominciamo a precipitare, le mascherine per l’ossigeno scenderanno da sole”, provocherebbe fughe in massa dal velivolo, e non sarebbe proprio una furbata, dal punto di vista delle strategie di marketing. La mascherina va posizionata prima di prestare aiuto al vicino, e così, ti ritrovi a lanciare un’occhiatina al tizio del posto effe, per verificare se dall’aspetto, dà l’idea di uno autonomo, che sa sbrigarsela da solo. Il giubbotto giallo sta sotto la poltrona. Ti fidi, e per questo non hai mai controllato. Va indossato solo in caso di ammaraggio, e qui pensi che se qualcuno dovesse, in quelle circostanze, sbirciare dal finestrino per sincerarsi sul dove si stia cadendo, non ha tutti i torti, e urlargli “ma ti sembra il momento di guardare il panorama”, è fuori luogo. Per gonfiarlo bisogna tirare l’apposita cordicella o, come seconda opzione, soffiare nei tubicini, e questo va fatto, mi raccomando, solo dopo l’uscita dall’aereo, per occupare il tempo e non annoiarvi mentre calate giù da dodicimila piedi.
L’aereo prende quota.
Continuo a volare.
Viaggi tra le nuvole, in mezzo ai tramonti, nel buio della notte, con le luci dell’alba, ed allora io, coi piedi ben piantati a terra, ho paura di NON volare.

3 Commenti:

  • Alle venerdì, marzo 30, 2007 10:41:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    Sono sicuro che conosci Steve Hackett;
    Hai presente la sindrome post concerto?
    senti e risenti per giorni interi brani che non ascoltavi da tempo , carichi sul portatile tutto quello che puoi, cercando di fare ordine,
    scartando ciò che pensi non serve più..al momento.
    Ascolto "Horizons", apro la tua pagina,clicco solamente sulla foto facendola ingrandire:nuvole senza parole.
    Passa del tempo, un paio di telefonate, scelgo un film, o un libro, resisto all'uscita.
    Piove.
    Leggo il testo solo adesso.
    In sottofondo "Second Chance".
    La frase finale va letta per benino.
    E riletta.
    Bulgakov racconta le sue colonne sonore mentre scrive..vale lo stesso per me se lo faccio mentre leggo?
    In cuffia"Imagining",nel dubbio.
    Senza parole un blog non va lontano,me ne rendo conto.
    E' che per andare da qualche parte a volte bisogna solo stare fermi.
    Fermi come dentro un deltaplano che va alto,altissimo, come quello di Angelo D'Arrigo, per esempio.
    Non con conosco altri modi più veri per volare, tutto il resto è poco più che tonno inscatolato, non te la prendere con le regole delle hostess.
    I piedi poi.
    Piantati.
    Cambia l'accento un pò.
    Ecco,vedi se uno le decide da solo le cose, allora va meglio.
    Notizie meteo:
    piove sempre, nuvole basse,piccole raffiche di scirocco,si prevede comunque un atteraggio morbido.
    Almeno ce lo auguriamo tutti.
    "Cinema Paradiso".
    Bookends.

     
  • Alle sabato, marzo 31, 2007 10:03:00 AM , Blogger Bulgakov ha detto...

    Io ho imparato ad amare il volo perchè raramente concede compromessi. Nessuna mezza misura: se decidi di andare in un posto o arrivi in quello o in nessun altro. Non nego di aver provato il fascino della nave, ma il mare nasconde spesso l'idea del naufragio, del perdersi. Tante cose il mare mi ha portato via: giochi da piccolo, persone da grande. Solo Leopardi poteva pensare che il naufragar è dolce. Come cantava Paolo Conte le onde portano alla deriva "in balia di una sorte bizzarra e cattiva" ... No Book meglio, come cantava Modugno, dipingersi di blu e farsi rapire dal vento, anche se i piedi sono ben piantati a terra. Il moto da relativo diventa assoluto se si cambia il punto di riferimento. A volte diventa facile spostarsi verso una città, se quella città ti viene incontro. E' la magia dell'evocazione che ci fa raggiungere un posto. Parli con una molisana e le chiedi: "chissà dove si è cacciato?". Non passa un'ora che l'evocato, invocato, appare.
    Book come dici tu musica e volo sono strettamente legate, penso a Zucchero, Ivan Segreto, Fiorella Mannoia ... Solo la Pizzi si ostina a far volare colombe, ed io le colombe le odio.
    Certo meglio che in cielo volino colombe piuttosto che mucche, più che altro perchè dovrei potenziare i tergicristalli della mia punto.

     
  • Alle domenica, aprile 01, 2007 6:46:00 PM , Blogger SCRI...... ha detto...

    Il primo volo non si scorda mai. Il mio aveva come destinazione l'Egitto ed io ero una ragazzina che non conosceva tante cose. Il Cairo aveva un odore tutto nuovo, e perchè il battesimo del cielo fosse perfetto, il soggiorno prevedeva anche un volo interno da Luxor ad Abu Simbel, con sotto il Nilo, il deserto da un lato e una ricca vegetazione dall'altro.
    Quando rietravo da Bruxelles, nei mesi in cui ho vissuto lì, dominavo le cime innevate delle Alpi svizzere, tornando da Capo Verde ho visto l'alba, decollando per Milano, quest'ultima volta, sulla pista, c'era un arcobaleno.
    Ho trovato un cd masterizzato di canzoni italiane nell'auto di mia sorella. Ce n'è una di Paula Turci, è la mia canzona da unire alle vostre.
    Mi sembra di volare, anche se sono ancora qui ...
    E volo così, a braccia aperte tra le nuvole
    Volo così, nell'aria tersa senza limiti
    Volo nell'anima di queste notti tenere
    Volo così perchè è così che devo vivere
    Volo nel cuore di chi ha voglia di sbagliare
    Volo nel sole perchè ho voglia di bruciare ...
    Volo planando e così mi sento vivere
    Volo fra questi scogli superando il mare ...

     

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page