Partire tornare ... ripartire ritornare ... in un continuo inarrestabile viaggiare

24 aprile 2008

VIAGGIO NELL'URNA

Fa freddo. Anche questa volta mi è toccato il seggio numero 1. Quello allestito nella palestra. Quello privo di barriere architettoniche. Quello il cui verbale sarà riempito nel maggior numero di schemi predisposti. Che poi il verbale delle elezioni, ricco di fattispecie al primo impatto è, invece, bisognoso di almeno un paio di pagine bianche (richiesta da inoltrare al futuro Ministro degli Interni).
Prendiamo, per esempio, un non vedente con difficoltà di deambulazione iscritto alla sezione 2. Il signore in questione punterà dritto al tuo seggio, munito di certificato medico e di accompagnatore con diritto di accesso alla cabina elettorale. A questo punto il Segretario, giustamente, ti dirà: dove lo metto? Perché per il Verbale o sei non vedente e vai nella tua Sezione, salendo le scale con l’accompagnatore che ti potrà seguire e votare al tuo posto, che a questo punto non avendo il non vedente possibilità di controllare l’operato dell’altro, potrebbe pure comodamente aspettare fuori, o sei non deambulante, voti nella Sezione 1 ma non entri in cabina con accompagnatore. L’ottimista che ha redatto il manoscritto non prevede una doppia condanna.
Passiamo poi al ragazzo che, compiute le pratiche di identificazione dichiara: non accetto le schede perché non mi sento rappresentato da nessuna lista. Niente scheda, niente voto nullo o scheda bianca da attribuire proporzionalmente ai partiti. Poi quando è tutto finito, le urne son deserte, le scuole sterilizzate, i partiti scomparsi, arriva a casa del Presidente, il 18 Aprile 2008 la comunicazione dalla Prefettura che, nel caso in cui si verifichi la circostanza che un elettore rifiuti di prendere le schede, tali schede, amorevolmente timbrare e vidimate il sabato pomeriggio per lui e, quindi, da consumarsi ingrato (!) cittadino, devono essere annullate e messe in apposita busta. Che se me lo dicevate più tardi. Che se era questo il risultato, non serviva neanche la dichiarazione del ragazzo.
Comunque che il maggioritario si stesse delineando era ben chiaro fin dall’inizio. Tra quei simpatici personaggi, per lo più operai dell’industria desiderosi di un permesso dal lavoro, che sono i rappresentanti di lista, dell’Arcobaleno neanche un colore, e il rosso non ci resta che cercarlo in cielo!
Spoglio delle schede e vestizione del Presidente, che ha raggiunto il quarto strato di maglioni nella fase statica dell’apertura dell’urna. Antonio Di Pietro ha sbancato sugli alleati. Mai e dico mai, avrei pensato di dover dire grazie al Tonino nazionale per aver dato un sonoro calcio nel fondoschiena ai deputati uscenti del PD molisano. Gli manderò uno Zingarelli a casa, se l’è meritato.
Compenso per tutto sto giro di firme, di timbri, di declamazioni del tipo lista numero 3 “Per il Bene Comune”, che se qualcuno sa dirmi chi erano, son qui ad ascoltare, € 180,00. Pochino. Allora che si fa? Si prende un elettore di centro sinistra, si scommette € 100,00 alla Camera ed € 80,00 al Senato sulla vittoria degli altri e … fffatto? Si raddoppia!

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